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I principali indicatori dagli APE prodotti con CENED+1.2

La sezione riporta una rassegna dei principali indicatori ricavabili dall'analisi dei dati acquisiti mediante gli APE registrati nel Catasto Energetico Edifici Regionale (CEER) ai sensi della procedura di calcolo approvata con DDUO n. 5796/2009 in vigore dal 1/10/2009 al 30/09/2015. Tale metodologia è tutt’ora utilizzabile per redigere l’APE relativo alla chiusura dei lavori presentati al Comune territorialmente competente entro il 31.12.2015 e i cui requisiti prestazionali di progetto siano stati verificati mediante la procedura di calcolo approvata con lo stesso decreto 5796/2009.

Le analisi sono condotte sui dati presenti nel CEER aggiornato a marzo 2019, con l'esclusione di un insieme di dati che risulta potenzialmente anomalo, ma che può essere considerato trascurabile ai fini della rappresentatività del campione stesso.

I grafici a torta illustrano la distribuzione percentuale degli APE per Provincia, per tipologia di edificio (residenziale/non residenziale), proprietà (pubblica/privata), destinazione d’uso ai sensi del DPR 412/93 e classificazione energetica (dalla A+, la più efficiente, alla G, la meno efficiente).

La qualità degli involucri edilizi può essere analizzata tramite gli indicatori illustrati nei grafici sottostanti.

Dalle figure si osservano infatti le trasmittanze termiche medie dei componenti di involucro (coperture, pareti, pavimenti, serramenti) confrontate con i valori limite previsti dalla normativa per le riqualificazioni energetiche e il valore medio di trasmittanze e fabbisogno termico per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici residenziali e non residenziali per epoca costruttiva dell’edificio.

Esaminando l’istogramma orizzontale che mostra la distribuzione percentuale dei vettori energetici per epoca costruttiva è possibile ricostruire le tendenze che hanno caratterizzato le scelte impiantistiche nel tempo.

L’andamento decrescente del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale che si osserva nel tempo conferma la diminuzione dei consumi e la spinta verso la realizzazione di edifici con una qualità energetica sempre maggiore, tanto che i nuovi edificati residenziali del periodo 2007-2015 hanno caratteristiche medie addirittura migliori rispetto ai requisiti minimi di legge.

La rassegna si chiude con l’indicatore che meglio rappresenta l’impatto del comparto edilizio sull’ambiente, ovvero le emissioni di CO2 equivalente per unità di superficie utile certificata (pere gli edifici residenziali) e per metro cubo per gli edifici non residenziali.